CASA D’AMBRA

Sintesi di carattere e temperamento. Nel nettare degli eroi
Casa D'Ambra Vini D'Ischia
Dal 1888

IL VINO È POESIA DELLA TERRA

Così scriveva Mario Soldati. Ma non sempre la terra è una mamma accogliente; talvolta essa è aspra e impervia eppure chiede di essere sfidata, con tenacia e con rispetto, per dare i migliori frutti. È dalla passione sconfinata per la meravigliosa terra d’Ischia, sospesa tra cielo e mare e perciò contraddistinta da aree di difficile coltivazione, che ha origine la storia di D’Ambra – Vini d’Ischia, ovvero la storia di quegli angeli matti disposti a sfidare ogni avversità pur di rendere noto al mondo lo straordinario legame tra l’isola e i suoi vini, resi unici proprio dalla complessità della viticoltura locale.

L’avventura imprenditoriale della famiglia D’Ambra ha inizio nel 1888 quando Francesco, figlio di viticoltori, sceglie di dedicarsi al commercio di vino e, approfittando del gradimento dimostrato dal mercato partenopeo verso i prodotti ischitani, apre al pubblico tre spacci di vendita nelle aree più caratteristiche di Napoli. L’idea nasce anche grazie all’intuizione di un potenziale spazio di mercato determinato dalla fillossera, un insetto mortale per la vite, non ancora giunto ad Ischia, per il quale molti vigneti del nord d’Italia e della Francia sono andati distrutti. Ben presto inizia a crescere dentro di lui il desiderio di dar vita ad un’azienda vitivinicola sull’isola e, non appena i guadagni lo consentono, acquista l’antica Villa Garavini, che di lì a poco diventa la sede della Francesco D’Ambra fu Agostino.

Il vino ischitano è sempre più apprezzato non solo sui principali mercati regionali ma anche all’estero, e Francesco – da tutti detto “don Ciccio” – assume un ruolo centrale negli scambi commerciali, guadagnandosi la stima e la fiducia dei contadini isolani. Ad affiancarlo nell’attività aziendale sono i tre figli maschi – MarioMichele e Salvatore – avuti da Mariuccia, sposata in seconde nozze dopo la prematura scomparsa della prima moglie Mary Sarah Jones, di origini gallesi. I tre giovani D’Ambra dimostrano ben presto di aver ereditato dal padre la passione per il vino e per la terra da cui ha origine cosicché, poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1951, fondano la D’Ambra Vini Spa. Diversi tra loro per carattere e temperamento, i tre fratelli riescono a ritagliarsi specifici ruoli nell’azienda e mettono a punto un insieme di competenze che si integrano vicendevolmente. Salvatore è l’enologo e si occupa degli aspetti tecnici; Michele, da sempre a suo agio nelle campagne, è il vignaiolo ed è responsabile dei rapporti con i contadini; Mario, che più di tutti assomiglia al padre sia fisicamente sia per tenacia e testardaggine, dimostra straordinarie abilità di vendita ed assume quindi il controllo delle attività commerciali.

550 METRI A PICCO SUL MARE

Seguono gli anni della dolce vita e ad Ischia cominciano ad approdare star internazionali, da Vittorio De Sica ad Alain Delon, da Sofia Loren a Liz Taylor, da Pablo Picasso a Luchino Visconti, con il quale la famiglia D’Ambra instaurerà un rapporto di amicizia. Il fermento e l’entusiasmo che si respirano in quel periodo costituiscono un ulteriore stimolo a concretizzare un progetto che Mario confida di avere in cantiere già da tempo. Produrre un vino a marchio proprio in grado di esprimere al meglio il legame con l’isola, raccontandone i colori, i profumi e l’incommensurabile bellezza. Le vendite di vino sfuso continuano a far registrare ottimi risultati, tuttavia l’aumento della domanda di qualità e il contestuale arrivo nel 1888 sull’isola di personaggi in grado di diventare ambasciatori del vino di Ischia costituiscono un’opportunità che Mario è deciso a non lasciarsi sfuggire. La scelta ricade sui migliori vitigni isolani di antica tradizione: Biancolella, Forastera e Per’ e palummo, da allevare nelle zone più rinomate e con le migliori condizioni pedoclimatiche.

Tra i terreni acquistati, quello destinato a lasciare un’impronta nella storia dell’azienda D’Ambra è senza dubbio il vigneto dei Frassitelli550 metri a picco sul mare, emblema di quella viticoltura eroica che comporta enormi sacrifici e notevoli costi, ma è in grado di ripagare con un prodotto dalle qualità organolettiche straordinarie, come il Biancolella che, fregiandosi anche di un’etichetta realizzata con i suggerimenti di Luchino Visconti, è riuscito in breve tempo a conquistare i mercati nazionali ed esteri. Il desiderio di portare una ventata di innovazione tecnologica nella cantina di famiglia unito alla capacità di scommettere su vigneti impossibili da raggiungere ma dalle straordinarie potenzialità aprono le porte ad un successo inarrestabile, che in poco tempo porta la produzione in bottiglia dei fratelli D’Ambra a superare il commercio di vino sfuso, del tutto abbandonato nei primi anni Sessanta.

È l’inizio di una nuova era per l’azienda, le attività di vinificazione e di imbottigliamento delle varietà locali vengono svolte con macchinari sempre più all’avanguardia e viene costruito un nuovo impianto enologico in località Panza d’Ischia. Nel 1984 Mario diventa unico proprietario della D’Ambra Vini, che alla sua morte viene divisa tra i nipoti Riccardo, Andrea e Corrado, decisi a proseguire nel percorso di tutela delle varietà autoctone intrapreso anni prima dallo zio. Le loro strade si separano nel 2000, quando ad assumere le redini dell’azienda ribattezzata nel frattempo D’Ambra – Vini d’Ischia è Andrea D’Ambra, oggi unico proprietario, enologo dotato di un’incontenibile passione per la sua terra.

Alla tutela e alla salvaguardia della sua isola, del suo paesaggio e delle sue specificità culturali e ambientali, infatti, sono indirizzate le principali decisioni strategiche assunte negli ultimi anni dall’azienda, che ha dimostrato una straordinaria capacità di bilanciare l’orientamento al mercato, e quindi l’attenzione ai gusti sempre più internazionali della clientela, con l’esigenza di valorizzare il legame tra prodotto e territorio d’origine, che nei vini d’Ischia trova la massima espressione. Ed è questa sensibilità che Andrea custodisce e si appresta a trasferire alla generazione successiva, la quarta, tutta al femminile, nel segno del carattere e del temperamento dell’isola.

“Alla tutela e alla salvaguardia della sua isola sono indirizzate le principali decisioni dell’azienda, che ha dimostrato una straordinaria capacità di bilanciare l’orientamento al mercato con l’esigenza di valorizzare il legame tra prodotto e territorio d’origine.”

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